Commemorazioni dei Soci defunti 2007-2020
A partire dal 2007 le orazioni ufficiali di commemorazione sono state tenute dal Segretario della SOMS Prof. Fabrizio Broggi
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Orazione per il 130° di Fondazione
Anche in questa giornata di festa riteniamo doveroso dedicare un momento di riflessione al ricordo di tutti i nostri Soci defunti: non si tratta di una semplice tradizione da osservare, ma di un ritorno a quelle che consideriamo le nostre radici storiche e ideali.
La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna, infatti, è nata, si è sviluppata e continua a vivere grazie alla volontà e all’impegno, spesso silenzioso e poco visibile, di tante persone che si sono riconosciute e si riconoscono in alcuni valori fondamentali, primo fra tutti quello della solidarietà.
In tempi ormai lontani l’esigenza di un aiuto reciproco nei momenti di difficoltà (che, lo sappiamo, erano davvero tanti) si avvertiva in modo particolare tra i lavoratori, non ancora tutelati da leggi che garantissero, a loro e ai familiari, il diritto alla previdenza e all’assistenza in caso di malattia, di infortunio o di morte sul posto di lavoro.
Oggi, in una società così diversa da quella di allora, questi valori continuano a unirci con forza, per ribadire ancora una volta la loro presenza irrinunciabile in una società che voglia davvero considerarsi civile e democratica.
Quanto questa convinzione sia radicata lo dimostrano tanto la presenza delle altre Società Operaie che hanno inviato una loro delegazione, quanto il sostegno di Enti, Associazioni, Aziende e privati cittadini che a vario titolo hanno contribuito allo svolgimento delle iniziative per il 130° di fondazione: ricordiamo in particolare la Provincia del Verbano Cusio Ossola, il Comune di Verbania e la Circoscrizione Verbania Ovest, la Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso.
Desideriamo inoltre sottolineare, anche in questa occasione, la presenza della Scuola primaria “Mario Tozzi” di Suna, con la quale è in atto da diversi anni un proficuo rapporto di collaborazione.
Tutto questo ci rafforza nella convinzione che il nostro impegno è rivolto nella giusta direzione e ci incoraggia a continuare con entusiasmo il nostro servizio verso la comunità alla quale apparteniamo.
Nel ricordo di quei 85 soci fondatori che nel 1877 diedero vita al nostro sodalizio vogliamo accomunare tutti i soci che riposano in questo luogo e per loro i Presidenti della nostra Società che hanno retto il sodalizio dagli albori fino ad oggi: in particolare ricordiamo Spadacini Giovanni (Nino) già presidente alla celebrazione del centenario di Fondazione e Luigi Pera, in più momenti alla guida del sodalizio ed ultimo tra i presidenti che ci hanno lasciato.
In questo giorno di festa noi li sentiamo presenti in mezzo a noi.
Per loro e per tutti la nostra preghiera perché riposino in pace.
Suna, 9 settembre 2007
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1 Novembre 2007
Come avviene puntualmente ogni anno, la festa di Tutti i Santi ci invita al ricordo dei nostri Soci defunti dal 1877 a oggi.
La ricorrenza del 1° novembre chiude idealmente un anno ricco di impegni, caratterizzato dalle manifestazioni per il 130° anniversario di fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna.
In vari momenti, negli ultimi mesi, ci siamo ritrovati con gli amici delle Società consorelle, con gli Amministratori locali che sempre sostengono le nostre iniziative, con tante persone della nostra comunità, tra le quali ricordiamo sempre con particolare simpatia i bambini e le insegnanti della Scuola primaria “Mario Tozzi”: ogni volta uniti nel riconoscimento dei valori che hanno determinato la nascita del nostro Sodalizio e che ne ispirano tuttora l’esistenza.
Tra questi valori emerge in particolare quello della solidarietà, espressa dal simbolo universalmente noto delle mani che si stringono. Un gesto compiuto innumerevoli volte da ognuno di noi, che vogliamo richiamare proprio nel ricordo di quanti, in tempi lontani, hanno tracciato la strada sulla quale continuiamo a camminare. Lo stesso gesto, infatti, ha segnato i nostri incontri con le persone care che oggi non sono più tra noi e che desideriamo quindi ringraziare con immutato affetto.
Vogliamo ricordare i due Soci deceduti negli ultimi dodici mesi:
– SPADACINI Enrico, classe 1925, che ci ha lasciati il 18 gennaio di quest’anno, stimato consigliere, in carica, del nostro sodalizio
– SPADACINI Assunta, classe 1930, che ci ha lasciati il 6 luglio.
Siamo vicini, con sentita partecipazione, al dolore dei familiari e dei parenti.
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1 Novembre 2008
E’ già passato più di un anno da quando, nel settembre 2007, in questo stesso luogo, in occasione delle celebrazioni per il 130° di fondazione , ci siamo ritrovati per dare memoria a quegli 82 soci fondatori che nel 1877 hanno dato vita al nostro sodalizio e a tutti gli altri soci che gli hanno dato vitalità negli anni seguenti e che ci hanno preceduti nella Pace Eterna.
E anche oggi siamo qui per loro.
Siamo qui per testimoniare che quei valori in cui loro hanno creduto, “l’amicizia, la solidarietà, il mutuo soccorso” non si sono persi nel tempo, non hanno lasciato spazio (come purtroppo spesso accade nella società moderna) ad altri atteggiamenti molto meno nobili quali l’interesse personale, l’indifferenza verso i problemi altrui ed il menefreghismo.
Noi vorremmo ora ricordarli uno per uno: “ul cecch… ul pino… il nino… o ul paulin…” ma non possiamo farlo.
Quelli che ci hanno lasciato negli ultimi trent’anni li abbiamo doverosamente citati nel libro della nostra Società Operaia, curato dal maestro Lori e pubblicato nello scorso anno, mettendo in luce, per ognuno, qualche loro aspetto caratteristico; per tutti gli altri soci rimane comunque il nome scritto a caratteri cubitali nella nostra memoria e nei nostri cuori prima ancora che nei documenti del sodalizio.
La nostra Società ha vissuto, in questi 130 anni, momenti di gloria e di entusiasmo associativo alternati ad altri meno eclatanti ma sempre ha saputo superarli con il rinnovato impegno dei suoi soci che trovavano nuova vitalità proprio da quei forti ideali che avevano guidato e che stanno alla base del sodalizio stesso.
Anche oggi siamo alle porte di nuovi e diversi scenari che si profilano per la nostra Società che vuole assolutamente affrontare e vincere le sfide del futuro: la nostra più sincera e vissuta “stretta di mano” a coloro che la guideranno nel prossimo triennio a seguito del rinnovo degli Organi Societari previsto dicembre.
E ricordiamo, infine, con commozione i soci che ci hanno lasciato in questi ultimi dodici mesi:
– STRAZZONI Marisa, classe 1921, ci ha lasciati il 22 dicembre dello scorso anno, è stata impiegata alle Poste di Suna;
– PAGLIARINI Luigi, classe 1932, ci ha lasciati il 15 marzo di quest’anno, è stato esercente;
– PALTANI Lidia in Spadacini, classe 1933, ci ha lasciati il 20 maggio, è stata impiegata presso la Rhodiatoce.
a loro e a tutti quelli che qui riposano, il nostro “grazie” per esserci stati accanto.
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1 Novembre 2009
A più di 130 anni da quel fatidico giugno1877, giorno in cui ufficialmente nacque il nostro Sodalizio, ancor oggi ci chiediamo chi fossero veramente quegli 85 soci che diedero vita alla Società di Mutuo Soccorso tra gli Operai di Suna.
Erano davvero degli idealisti che sentivano così profondamente il valore della solidarietà da offrire liberamente il proprio aiuto economico e materiale a chi era preda della malattia o vittima di un infortunio o, ancora, più semplicemente della sfortuna …
O erano, invece, degli abili contabili che, giocando sul calcolo della probabilità vedevano la concreta possibilità di incrementare i capitali societari: tutto sommato precursori delle future compagnie assicurative …
Dal libro sulla nostra Società, redatto due anni or sono dal maestro Lori, emerge chiaramente che i mestieri esercitati da quei soci fondatori (scalpellino, barcaiolo, muratore, fabbro, falegname, calzolaio, sostraio, oste … ) ci fanno escludere che siano state persone troppo avvezze alla matematica finanziaria ed economica e ci fanno senz’altro propendere per la prima ipotesi.
Oltretutto un’analisi attenta dei documenti della Società di quei primi anni di vita ci rivela che più di un terzo di loro già non ne facevano più parte solo pochi anni dopo la fondazione, “… per non aver potuto pagare la (onerosa, per quei tempi ) quota associativa “ : segno evidente, questo, che anche le più nobili intenzioni devono, purtroppo, fare i conti con i contingenti ed infimi problemi della vita quotidiana!
Dopo di loro sono sati davvero tanti i Soci che hanno voluto farsi carico dei principi ispiratori di questo sodalizio contribuendo in modo determinante al raggiungimento di tutto quello che è stato fatto in più di un secolo di vita: sono diverse centinaia i nomi citati nel Libro dei soci del nostro Sodalizio.
Oggi siamo qui a fare memoria di tutti coloro che ci hanno già lasciato.
La nostra non è una presenza formale e questo non è semplicemente un atto dovuto che qualcuno, bene o male, deve compiere ogni anno !
Il ricordarli oggi è, al tempo stesso, una testimonianza ed un impegno: vogliamo dire loro che li ricordiamo uno per uno, per quello che hanno detto e hanno fatto, anche perché se quello che hanno detto o che hanno fatto non trova citazione sui libri di storia, per noi, loro, hanno testimoniato con i fatti, i veri valori che stanno alla base della convivenza pacifica: la solidarietà, la fratellanza ed il mutuo soccorso.
E questo sarà anche il nostro impegno: testimoniare nel difficile mondo di oggi, questi valori che, lo crediamo fortemente, sono i valori del futuro.
E ricordiamo, infine, con commozione i soci che ci hanno lasciato in questi ultimi dodici mesi:
– BONETTI Dario, classe 1935, ci ha lasciato il 18 gennaio di quest’anno, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– DAL BEN Giovanni, classe 1927, ci ha lasciato il 30 marzo, è stato dipendente della “Colonia Motta” di Suna;
– GHIDINI Celso, classe 1941, ci ha lasciato il 28 maggio, anche lui è stato dipendente della Rhodiatoce
a loro e a tutti quelli che qui riposano, il nostro “grazie” per esserci stati accanto. E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo questo momento con una “stretta di mano”.
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1 Novembre 2010
Ci ritroviamo in questo luogo quest’anno, come consuetudine del nostro Sodalizio, in un momento particolarmente difficile per il nostro territorio ove, alla già pesante recessione economica che ha colpito il mondo intero, si aggiunge la precaria situazione lavorativa per molte nostre famiglie dovuta alla repentina chiusura di aziende e stabilimenti storici, in primo luogo l’Acetati (ex Montedison, Montefibre, Rhodiatoce) che è stata in passato primaria fonte di reddito per molti nostri soci (e loro famiglie) che hanno passato la loro vita in quel luogo e che ora vedono nella sua rovina anche un po’ il fallimento del loro lavoro, quasi che i loro sforzi ed il loro impegno fossero stati del tutto inutili.
Ma non è così! Perché, siamo certi, che il futuro ha sempre un cuore antico! E ciò che di valido si è fatto ieri serve oggi per costruire un domani diverso e migliore. E quando tutto ci sta cadendo addosso … e proprio quello il momento di riprendere il cammino con nuovo slancio. Sappiamo bene che per chi ha perso il lavoro, queste sono belle parole ma che non consolano e, soprattutto, non danno da mangiare.
E’ per questo che, nello spirito dei Soci Fondatori che più di 130 anni or sono hanno dato vita alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna e di tutti i Soci che ci hanno preceduto, sembrerebbe oggi maturo il tempo per la costituzione di un Fondo di Solidarietà per le famiglie dei soci che sono vittime di questo difficile momento storico e si trovano in difficoltà economiche.
Come un tempo il nostro Sodalizio aiutava chi, colpito dalla malattia o di infortunio, non poteva lavorare per un certo periodo, oggi deve occuparsi di dare un minimo di sicurezza a chi vive un presente incerto, precario e drammatico. Nelle prossime settimane il Consiglio cercherà di dare corpo a questo progetto di mutuo soccorso che, ce ne rendiamo conto, potrà decollare solo se grande sarà la sua condivisione da parte di tutti i nostri soci. Certo non potrà questo risolvere il problema occupazionale ma un segno di solidarietà, di qualsiasi entità, potrà essere per chi vede un domani oscuro, la certezza di non essere completamente solo e che, dunque, il domani sarà certamente migliore dell’oggi.
Nel lanciare questa sfida ci guida, ci da coraggio e slancio il ricordo dei soci che ci hanno lasciato quest’anno:
– PARETTI Raffaello, classe 1936, ci ha lasciato il 1 dicembre 2009, è stato operaio elettricista;
– ANTONIAZZA Cesare, classe 1926, ci ha lasciato il 25 gennaio 2010, lo ricordiamo operaio edile;
– RATTAZZI Sandro, classe 1937, ci ha lasciato il 2 luglio 2010, tipografo presso il Comune, è stato valido Consigliere per lungo tempo del nostro sodalizio.
– FRANCHI Felice, classe 1927, ci ha lasciato il 30 luglio scorso, è stato dipendente della Montefibre e lo ricordiamo come infaticabile animatore delle iniziative della nostra Società, del carnevale e della bocciofila sunese
Ed è proprio nello stile semplice e sincero dell’amico Felice Franchi che vogliamo concludere questo momento, alla sua maniera, con un “caloroso applauso” per tutti i soci e per tutti quelli che qui riposano in pace.
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1 Novembre 2011
Anche quest’oggi ci ritroviamo, come nostra consuetudine, in questo luogo per fare memoria di tutti coloro che hanno fortemente creduto nel nostro sodalizio e hanno riposto in esso le loro attese e aspettative di un mondo diverso più equo, fraterno e solidale. In questo 2011 si sono celebrati i 150 anni dell’ Unità d’Italia e, lo ricordiamo, è profondo il legame esistito tra Giuseppe Garibaldi, mito fondante della storia nazionale, e le Società di Mutuo Soccorso. E’ infatti vasta documentazione storica che testimonia la presenza di Garibaldi negli avvenimenti dell’Unità d’Italia proprio in relazione al ruolo delle Società di Mutuo Soccorso e che mette in luce quelle azioni che hanno favorito il processo di unificazione, consentendo la formazione e la strutturazione di quel pilastro essenziale che è la società civile. Nate a metà dell’Ottocento, le Società di Mutuo Soccorso hanno saputo puntare su una ricchezza di valori quali la dignità e la solidarietà, elaborando formule originali ed efficaci per garantire assistenza e coperture sociali a lavoratori che ne erano totalmente privi. Garibaldi incarna in pieno gli ideali di democrazia repubblicana e socialismo umanitario portati avanti dalle Società di Mutuo Soccorso, in quanto difensore dei bisogni dei lavoratori e sostenitore della funzione sociale e culturale delle associazioni di cittadini. Le Società di Mutuo Soccorso, come la nostra, nacquero come associazioni di lavoratori che, con la costituzione di una cassa comune, riuscivano a garantirsi assistenza sanitaria, pensione, scuole di alfabetizzazione, biblioteche, gite di istruzione, attività ricreative, occasioni di socializzazione. Ed è su questa strada che noi vogliamo fortemente continuare pur in questo momento, è inutile negarlo, ove prevalgono interessi di parte, immorali speculazioni che rendono i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri; ma ancora una volta la mutualità e la solidarietà di tanti saprà prevalere sugli egoismi e gli egocentrismi di pochi.
Nel rilanciare questa sfida ci dà coraggio e slancio il ricordo dei soci, quest’anno purtroppo numerosi, che ci hanno lasciato:
– SPADACINI Carla ved. Galli, classe 1923, ci ha lasciato il 7 novembre 2010;
– VISCHETTA Sergio, classe 1945, ci ha lasciato il 15 novembre 2010, è stato un valido meccanico;
– OSTINELLI Arturo, classe 1920, ci ha lasciato il 14 dicembre 2010, era un ex albergatore;
– CELORIA Pietro, classe 1937, ci ha lasciato il 5 febbraio 2011, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– CARAZZI Amedeo, classe 1937, ci ha lasciato il 23 febbraio 2011, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– BIANCHI Giovanni, classe 1913, era uno dei soci più anziani del nostro sodalizio, ci ha lasciato il 18 marzo 2011, ex tipografo;
– SIMONIG Franco, classe 1954 il più giovane tra i soci che ci hanno lasciato quest’anno, se ne è andato tragicamente il 2 maggio;
– MONTAGNOLO Duilio, classe 1936, ci ha lasciato il 12 giugno 2011, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– COSTANTINI Giovanni, classe 1929, ci ha lasciato il 30 agosto 2011, ex ristoratore;
– LORENZINI Gian Piero, classe 1919, ci ha lasciato il 21 settembre 2011, è stato dipendente della Rhodiatoce
a loro e a tutti quelli che qui riposano, il nostro “grazie” per esserci stati accanto. E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo questo momento con una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2012
A poche settimane dalle celebrazioni per il 135° anniversario di Fondazione del nostro Sodalizio ci ritroviamo, come consuetudine, in questo luogo per fare memoria dei soci che ci hanno lasciato e dei quali conserviamo un ricordo fulgido ma denso di malinconia; la nostra però non è rassegnazione in quanto sentiamo profondamente che la loro vita attorno a noi non è stata vana in quanto insieme abbiamo camminato lungo un percorso di reciproco aiuto che altri, prima di noi, avevano iniziato più di 135 anni or sono e che continuerà, ne siamo certi, ancora a lungo, perché se è vero che l’indifferenza verso le difficoltà degli altri difficilmente sparirà dal mondo, di certo la solidarietà non cesserà mai.
Di fronte al monumento ai caduti, nel settembre scorso, avevamo ricordato i caduti di tutte le guerre perché sfogliando il libro dei Soci della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna, che conserviamo scrupolosamente, più volte ricorre la scritta “deceduto in guerra” o ancora “disperso in guerra” segno inequivocabile del contributo di sangue versato anche dai nostri soci per il bene prezioso della libertà del nostro popolo. C’è però anche un’altra dicitura che si ripete fredda e lapidaria “Dimissionario per non aver assolto alla quota sociale” e dietro a queste parole spesso si celavano condizioni molto vicine al “vivere di stenti.” Dobbiamo chiederci veramente se solidarietà vuol dire mettere in comune qualcosa del nostro superfluo o se invece non voglia dire mettersi in gioco in modo da condividere le difficoltà e i problemi di chi sta camminando assieme a te. I nostri predecessori avevamo poche cose materiali eppure sapevamo condividerle, noi abbiamo molto di più e facciamo fatica a metterle in comune! Solidarietà e mutuo soccorso: due parole semplice e, al tempo stesso, estremamente complesse tanto da aver paura di usarle spesso e volentieri.
Il ricordo dei soci che ci hanno lasciato quest’anno ci aiuti nel riflettere sul senso di appartenere ad un sodalizio di così grande storia:
– SILVESTRI Luigi, classe 1923, è stato operaio elettricista alla Rhodiatoce;
– BENETTI Lorenzo, classe 1932, ex operaio tubista presso la Ditta Cover;
– SPADACINI Giuliano, classe 1927, impiegato all’ENEL che ricordiamo anche come esperto riparatore dei vecchi televisori di prima generazione;
– SCIARINI Franco, classe 1945 il più giovane tra i soci che ci hanno lasciato quest’anno, è stato impiegato alla Rhodiatoce;
– SPADACINI Giuseppe, classe 1928, ex dipendente della Navigazione Lago Maggiore.
E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo come sempre questo momento con una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2013
Quante volte in questo giorno e in questo luogo, per una consuetudine della nostra Società Operaia che si ripete ininterrottamente da più di mezzo secolo, abbiamo fatto memoria, accanto ai soci defunti del nostro sodalizio, anche di tutti i sunesi che hanno donato la loro vita in tutte le guerre che si sono succedute da quel lontano 1877, anno in cui 85 soci fondatori diedero alla luce la Società di Mutuo Soccorso tra gli Operai di Suna. Ed è proprio il rispetto e la gratitudine per quelle persone e per quello che hanno fatto che il Consiglio del nostro sodalizio, in collaborazione di intenti al Consiglio della Casa del Popolo di Suna, ha promosso presso gli Organi Competenti il restauro delle lapidi poste sul Monumenti ai Caduti sul lungolago di Suna che riportano incisi nel bronzo, ma scritti col sangue, i nomi di quei valorosi uomini, che non abbiamo difficoltà a chiamare eroi, perché dal loro sacrificio ha avuto origine la libera e democratica società in cui i nostri figli possono vivere. Nella primavera prossima, alla fine dei lavori, ci diamo già appuntamento in quel luogo per l’inaugurazione e per il doveroso tributo a loro. Ma ciò, e lo vogliamo dire a chiare lettere, non vorrà essere e non sarà mai un tributo alla guerra! Già nel V secolo un funzionario dell’Impero Romano Publio Flavio Vegezio, che ci ha lasciato numerosi scritti su temi militari, era solito ripetere “Se vuoi la Pace, prepara la guerra” un motto ripreso integralmente da Mao Tse-tung, il Grande Timoniere della Cina, negli anni della Guerra Fredda , tra gli Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, che terrorizzava l’umanità tutta. Ma i nostri morti, che hanno creduto fortemente nei nobili valori del mutualismo e del reciproco aiuto, ci spronano a non condividere questa logica di morte che è rivolta al passato e non al futuro.
Ecco che oggi le Società di Mutuo Soccorso alzano al cielo un grido rivolto al Mondo intero: “Se vuoi la Pace, promuovi la Solidarietà!”. Ed è questo il motto che ci deve accompagnare nel Anno Sociale che verrà e che rilanceremo nella festa di fine restauro del Monumento ai Caduti: “Se vogliamo davvero la Pace, promuoviamo la Solidarietà!”.
Ed è in questo spirito che ricordiamo i soci che ci hanno lasciato negli ultimi dodici mesi:
– TOZZI Quinto, classe 1932, ci ha lasciato il 5 marzo, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– SANCHIOLI Luigi, classe 1927, ci ha lasciato il 7 marzo, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– MILANI Bianca, classe 1933, ci ha lasciato il 25 maggio, era casalinga;
– ZUCCHINETTI Gianpiero, classe 1929, lo abbiamo accompagnato nel suo ultimo viaggio terreno solo tre giorni or sono, è stato dipendente nel settore alberghiero;
– CORSINI Giuseppe, classe 1924, uno dei soci decani della nostra Società e padre di Gianni, per due mandati Presidente del nostro Sodalizio e di Vincenzo attuale Consigliere. Anche Lui ci ha lasciato in questa stessa settimana. Ha lavorato presso lo stabilimento Rhodiatoce ed è stato sempre particolarmente legato alla SOMS Sunese partecipando sempre attivamente alle sue iniziative. Alpino e Partigiano, è proprio Lui con il suo esempio di vita che oggi ci sprona a ripetere il motto che abbiamo poca fa lanciato: “Se vogliamo la Pace, promuoviamo la Solidarietà”.
E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo come sempre questo momento con una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2014
Lo scorso anno, in questa stessa occasione che si ripete tradizionalmente dalla fine degli anni ’50, si era anticipato che in primavera sarebbero iniziati i lavori, promossi proprio dal Consiglio del nostro Sodalizio e progettati dall’arch. Antonio Montani, di restauro delle lapidi poste sul Monumento ai Caduti sul lungolago di Suna che riportano i nomi di coloro che nelle guerre che hanno preceduto la democrazia di oggi avevano sacrificato la loro vita per la libertà dei loro cari e per un futuro migliore. Oggi, grazie alla sensibilità dimostrata dall‘Amministrazione del nostro Comune, i lavori sono terminati e sabato 6 dicembre, alla presenza delle Autorità cittadine, sarà inaugurato ufficialmente e quel segno tangibile del doveroso ricordo tornerà a svolgere dignitosamente il compito che gli era stato affidato. Purtroppo gli echi di guerra non si sono placati e ogni giorno assistiamo impotenti a focolai di morte e distruzione e conseguentemente a file interminabili di profughi in fuga che si accalcano lungo i confini in attesa di un gesto di solidarietà che possa nutrire la speranza di un futuro diverso e più umano. Premono anche sui nostri confini! Non sono invasori … non sono nemici! Nulla a che vedere con quelli che i nostri avi hanno combattuto per la libertà dell’Italia. Sono uomini e donne, bambini ed anziani, partorienti e malati … Se pensiamo col cuore … di quello che vorrebbero avere, è molto di più quello che potrebbero dare! Il nostro sodalizio ha nella sua denominazione la parola “soccorso”: “Società Operaia di Mutuo Soccorso”
non tradiamo lo spirito dei nostri soci fondatori! E tra i mille modi di dimostrare loro il nostro aiuto, il primo è quello di non togliere loro la dignità che va riconosciuta ad ogni essere umano. Invece di respingerli, pensando che ci rubano qualcosa, insegniamo loro un lavoro (e quanti dei nostri soci potrebbero essere veri maestri soprattutto in quei lavori che nessuno, oggi, non vuole o non sa più fare ). Il nostro sodalizio potrebbe dunque farsi promotore di una iniziativa di promozione dell’insegnamento degli antichi mestieri tornando a quello spirito che nel dopoguerra aveva visto le SOMS assolvere al compito di Istruzione ed il nostro sodalizio in particolare, come qualcuno dei presenti ricorderà, a promuovere l’insegnamento della lingua Francese a cura del prof. Barberis di cui oggi vogliamo fare memoria. Ancora una volta alziamo la nostra voce per dire: “Se vogliamo davvero la Pace, promuoviamo la Solidarietà!”
Ed è in questo spirito che ricordiamo i due soci che ci hanno lasciato negli ultimi dodici mesi:
– CALDERARA Natale, classe 1922, ci ha lasciato il 14 novembre 2013, era stato funzionario di Banca;
– RATTAZZI Giuseppe, classe 1922, ci ha lasciato il 15 maggio 2014, è stato operaio elettricista alla Rhodiatoce;
E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo come sempre questo momento con una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2015
In questo momento di consueto ricordo di coloro che hanno fortemente creduto nei valori della Solidarietà che la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna ha promosso nel corso dei suoi 138 anni di vita e che quest’anno è ben felice di partecipare a tutti i presenti a questa Celebrazione Eucaristica, è consuetudine fare cenno ad un avvenimento che ha caratterizzato il periodo che si sta vivendo. Non esiste dubbio che quest’anno le nostre coscienze sono profondamente turbate dagli esodi di massa di famiglie disperate che fuggono da scenari disumani di guerra e che premono ai confini dell’Europa e, conseguentemente, cresce il nostro senso di impotenza a esprimere il nostro concreto aiuto.
La domanda, tanto retorica quanto qualunquistica, che spesso serpeggia sulla bocca di tanti: “Ma perché non se ne stanno a casa loro ?” nasconde la semplice e triste verità: “Perché non hanno più una casa loro!!!” Ai tanti che ripetono: “La guerre le abbiamo vissute anche noi … ma non siamo scappati … ci siamo riboccati le maniche e abbiamo ricostruito il nostro Paese” Noi diciamo che questo è vero e di ciò noi li ringraziamo perché da quei sacrifici è risorta la nostra Patria. Ma è anche vero che nell’Europa della metà del Novecento, ove la distruzione e la disperazione della guerra era ovunque, non vi era altra alternativa che rimanere per ricostruire. Oggi non è così! I mezzi di comunicazione di massa e i Social Network mettono in luce, in tempo reale, che cosa ci sia poco al di là dei confine della guerra: è inevitabile che chi ha perso tutto e che rischia fortemente di perdere la vita cerchi di far di tutto per sfruttare l’unica occasione che gli si presenta. E’ non è questa un’occasione a buon mercato! Il rischio di morire, partendo, è pari a quello di restare! Tutti noi ci chiediamo che cosa possiamo fare per rispondere a quel tragico grido di aiuto. In questo momento in cui, per spregevoli interessi personali e pseudo politici, sono tanti quelli che soffiano sulla esasperazione (certamente giustificata) di coloro che sentono sulla loro pelle i disagi enormi che la folla di migranti produce ai confine della nostra Europa, la nostra solidarietà ed il nostro mutuo soccorso può esprimersi, prima ancora che con un obolo più o meno sostanzioso, con un’opera di sensibilizzazione nei confronti di chi ci sta attorno, che metta nella giusta luce le motivazioni di questo esodo in modo che emerga la condivisione delle difficili scelte che stanno alla base del loro migrare e la consapevolezza che anche noi, nei loro panni, avremmo reagito nello stesso modo. Solidarietà è, prima di tutto, condivisione. Una volta tanto cerchiamo di essere profeti di speranza piuttosto che profeti di sventura! E’ questo l’appello che la Società Operaia di Mutuo Soccorso rivolge ai soci, ai simpatizzanti, a tutti … nella certezza che non cadrà nel vuoto.
Ed è in questo spirito che ricordiamo i numerosi soci, ben 10, che ci hanno lasciato negli ultimi dodici mesi:
– ROSSI Rino, classe 1932, ci ha lasciato il 4 gennaio, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– GREGGI Luciana, ci ha lasciato il 20 gennaio , è stata impiegata della Rhodiatoce;
– ANTONIAZZA Giulio, classe 1926, ci ha lasciato il 2 febbraio, è stato operaio della Montefibre;
– MONTAGNA Gino, classe 1931, ci ha lasciato il 27 febbraio, è stato operaio edile;
– ZANELLATO Settembrino, classe 1934, ci ha lasciato il 6 aprile, è stato artigiano materassaio;
– MANENTI Luciano, classe 1937, ci ha lasciato il 26 aprile, è stato dipendente della Rhodiatoce;
– SPADACINI Piero, classe 1922, è stato il socio più anziano che ci ha lasciato quest’anno il15 giugno, ha lavorato come impiegato presso la Rhodiatoce;
– APRA’ Gian Luigi, classe 1934, deceduto il 25 settembre, è stato operaio alla Rhodiatoce;
– ZAGO Armando, classe 1926, ci ha lasciato il 26 settembre, è stato operaio edile;
– DE TOGNI Severina ved. Corsini, classe 1929, ci ha lasciato solo pochi giorni fa il 14 ottobre, madre di Vincenzo, Consigliere in carica del nostro Sodalizio e di Gianni, già Presidente del sodalizio negli anni ’90, è stata dipendente della Rhodiatoce.
Nel loro ricordo e nello spirito del nostro Sodalizio ci scambiamo ora una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2016
Nel 2017 la SOMS di Suna celebrerà il 140° di Fondazione ma le celebrazioni per questo importante anniversario prenderanno il via già il mese prossimo in occasione del rinnovo delle Cariche Sociali e della Festa degli Auguri.
Nei mesi scorsi il Consiglio della Società Operaia si è interrogato a fondo sul significato dell’esistenza di un questo sodalizio nel terzo millennio e ha maturato la profonda convinzione che è un bene che esso ci sia e che continui ad esserci!
La SOMS, per sua costituzione, è un sodalizio che pone la sua essenza nel Mutuo Soccorso cioè nell’Aiuto tra soci e nella Solidarietà reciproca e dunque l’obiettivo primario è quello del benessere dei suoi soci.
Non è una pro-loco, né una ONLUS, né una generica associazione benefica!
E’ una visione, forse, un po’ fuori dai tempi ma questo è lo spirito voluto dai soci fondatori.
Di certo il “Mutuo soccorso” non esclude la solidarietà verso terzi o la beneficienza in genere tuttavia se dovesse venir meno la primitiva finalità non avrebbe senso l’esistenza stessa del Sodalizio.
E’ necessario allora ampliare gli orizzonti del nostro sodalizio senza disattendere le sue finalità primarie tutt’ora presenti nello Statuto sociale.
Passare da sodalizio ermetico (insieme di soci che si aiutano reciprocamente stando all’interno di una sfera che non comunica con l’esterno) a sodalizio aperto al sociale (insieme di soci che condividono la loro solidarietà con coloro che vivono nello stesso territorio) non significa abbandonare i valori fondamentali in cui credevano i soci fondatori: è solo una questione di scenario in cui la Società Operaia deve operare.
La più bella definizione delle prime comunità cristiane, che si legge negli Atti degli Apostoli, recita: “La gente riconosceva i discepoli del Cristo … da quanto si amavano … “
E la gente lo capiva perché i discepoli vivevano in mezzo agli altri pur non perdendo la propria identità!
Anche Società Operaia vuole vivere il proprio Mutuo Soccorso in mezzo agli altri, NON per auto incensarsi, non per fare proseliti, non per dimostrare che non è ancora defunta, ma perché il virus di quel morbo che si chiama Solidarietà possa intaccare le inaridite coscienze di questo III millennio e far sì che chi ci vive accanto possa davvero riconoscere i suoi membri dicendo: “Anch’io vorrei vivere in un mondo solidale come il loro … “.
Perché, come recita il nostro originale motto, “Forse l’indifferenza non sparirà mai dal mondo, di certo la solidarietà non cesserà mai”,
Ed è in questo spirito che ricordiamo i soci (quest’anno tutte femmine) che ci hanno lasciato negli ultimi dodici mesi:
– CANALE ROSA, classe 1933, è stata operaia della Rhodiatoce;
– GALLI MARGHERITA, classe 1922, moglie di Valentino Dalla Savina che per tanti anni era stato delegato al tesseramento del nostro sodalizio, è stata operaia della Rhodiatoce;
– RAPETTI GIUSEPPINA, classe 1938, è stata operaia della Rhodiatoce;
Anche se non più iscritto alla Società Operaia, vogliamo ricordare GRAVATI MARIO, tragicamente scomparso questa estate, negli anni passati attivo nel Carnevale Sunese e Consigliere del nostro Sodalizio.
Nel loro ricordo e nello spirito del nostro Sodalizio ci scambiamo ora una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2017
Ci siamo trovati all’inizio di ottobre, presso il Monumento ai Caduti sul lungolago di Suna, in occasione delle celebrazioni per il 140° Anniversario di Fondazione del nostro Sodalizio, per ricordare quei soci che avevano donato la loro vita nelle guerre del secolo scorso per la difesa della nostra Nazione e per offrire un futuro di libertà e democrazia ai loro figli, alle loro famiglie e all’Italia intera e abbiamo ribadito con forza che la loro morte non è stata assolutamente vana perché oggi tutti noi beneficiamo del loro sacrificio,
ed oggi ci ritroviamo, come consuetudine, in questo luogo per fare memoria di tutti i soci del nostro Sodalizio (quasi 1000 …) che hanno fortemente creduto nei valori della solidarietà e del Mutuo Soccorso e che ci hanno lasciato e dei quali conserviamo un ricordo fulgido ma denso di malinconia: il nostro però non è un sentimento di rassegnazione in quanto sentiamo profondamente che anche la loro vita attorno a noi non è stata vana in quanto insieme abbiamo camminato lungo un percorso di reciproco aiuto che altri, prima di noi, avevano iniziato più di 140 anni or sono e che continuerà, ne siamo certi, ancora a lungo, perché se è vero che l’indifferenza verso le difficoltà degli altri sembra essere un po’ di moda in questo mondo frenetico, di certo la solidarietà non cesserà mai.
Nell’ottobre scorso, avevamo ricordato i caduti di tutte le guerre perché sfogliando il libro dei Soci della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna, che conserviamo scrupolosamente, più volte si legge la scritta “deceduto in guerra” o ancora “disperso in guerra” segno inequivocabile del contributo di sangue versato, ma anche perché quei nomi sono scritti, per perenne ricordo, sulle lapidi bronzee incastonate nell’Arco del Tozzi.
Ma la vita della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna è densa di tanti altri nomi, maschili e femminili ( sì, perché la presenza del “Gentil sesso” nel nostro sodalizio non è una conquista del terzo millennio se è vero, come la storia sunese testimonia, che già all’inizio del secolo scorso esisteva una sezione femminile della Società Operaia poi confluita in un sodalizio unico) uomini e donne che hanno contribuito in modo discreto, silenzioso ma essenziale alla costruzione e allo sviluppo della nostra Società senza magari avere l’onore delle cronache ma che noi ricordiamo con gratitudine e conserviamo nei nostri cuori.
Il ricordo dei soci che ci hanno lasciato quest’anno ci aiuti nel riflettere sul senso di appartenere ad un sodalizio di così grande storia, ove Solidarietà e Mutuo Soccorso appaiono come due parole semplici da pronunciare e, al tempo stesso, estremamente complesse tanto da aver paura di usarle spesso e volentieri:
– BERETTI Mario, classe 1933, è stato operaio della Rhodiatoce;
– RAMONI Vittorio, classe 1924, è stato operaio della Rhodiatoce;
– PIVA Denis ved. PIPICELLI, classe 1925;
– RUSCHETTA Luigia ved. BROGGI, classe 1913, socia decana del nostro sodalizio, è stata analista chimica presso il reparto tintoria della Rhodiatoce;
– RECALDIN Maria TARELLA, classe 1933, ci ha lasciato solo da pochi giorni, il 24 ottobre.
Prima di terminare questa orazione vorrei esprimere, a nome del Presidente, del Consiglio Direttivo e di tutti i soci, un saluto ed un ringraziamento a don Romano Mora ( parroco a Suna dal 1977, anno in cui il nostro sodalizio festeggiava il suo centenario di esistenza, e che lascerà l’incarico alla fine di questo mese) per la sua partecipazione alle iniziative di carattere religioso che la nostra Società ha promosso in questi 40 anni, con l’augurio di un meritato e sereno periodo di riposo lungo almeno quanto quello della nostra socia decana appena ricordata.
E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo come sempre questo momento, con una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2018
Lo scorso anno la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna ha celebrato il 140esimo anno di Fondazione in ricordo di quel lontano 1877,quando 85 soci diedero vita a questo sodalizio che da sempre pone le sue basi sui valori della solidarietà e del mutualismo e che nello scorrere nell’arco temporale di questi tre secoli mai ha interrotto la sua attività né nei periodi di guerra (quando ha dimostrato di essere più attivo che mai nel concreto aiuto alla vedove e agli orfani) né nel ventennio fascista di segregazione e di privazione della libertà, e neppure negli anni del benessere sociale quando il termine solidarietà sembrava ormai obsoleto.
Naturalmente si sono alternati momenti di intensa attività sociale ad altri di quiescenza talvolta proprio negli anni a seguire gli anniversari di fondazione: un esempio per tutti il decennio dopo le memorabili celebrazioni del centenario di fondazione nel 1977, che molti di noi certamente ricorderanno, in cui il nostro sodalizio sembrava aver esaurito la carica e l’ardore che l’avevano sempre contraddistinto.
Ma non è stato così in questo 2018!
Ne sono testimonianza le iniziative legate alla Primavera con le SOMS che hanno preso spunto dalla collaborazione mutualista di tre Società Operaie del nostro territorio (Suna, Fondotoce e Cavandone) che insieme sono riuscite a proporre grande cose in sinergia con l’Amministrazione comunale di Verbania, il Comitato di Circoscrizione Verbania Ovest, La Fondazione Regionale delle Società di Mutuo Soccorso, associazioni locali ed Enti e che, senza dubbio, continueranno nel lavoro comune anche in futuro nel coinvolgimento anche di altre Società Operaie consorelle come è successo due settimane or sono nell’iniziativa di prevenzione sanitaria tra tutte le SOMS di Verbania e limitrofe “Lo screening gratuito della vista con la clinica oftalmica mobile della SOMS di Alessandria).
Il superamento degli anacronistici “campanilismi”, la consapevolezza che “… soli si muore” (come recitava una famosa canzone degli anni ’60), l’abbattimento delle frontiere (che spesso sono solo i confini dei nostri interessi) sono gli obiettivi di questi anni e le Società Operaie sono chiamate, ancora una volta, alla loro missione di collaborazione, di solidarietà e di mutuo soccorso.
Il ritrovarsi quest’oggi in questo luogo vuole essere la testimonianza concreta che gli ideali che hanno animato nel corso degli anni tanti soci che ci hanno lasciato non sono assolutamente andati perduti e che il loro impegno ed il loro sacrificio non sono stati vani e dimenticati, perché noi oggi siamo convinti e lo ripetiamo ad alta voce che, come recita il motto del sodalizio sunese riportato anche sulle nostre tessere, “… forse l’indifferenza non sparirà mai dal mondo, ma di certo la solidarietà non cesserà mai! “
Ed è in questo spirito che ricordiamo i soci che ci hanno lasciato negli ultimi dodici mesi:
– COSTANTINI FRANCO, classe 1931, è stato operaio della Montefibre;
– PALTANI GIACOMO, classe 1921, residente a Fondotoce ma da tempo socio del nostro sodalizio, lo ricordiamo anche per il suo passato di sommergibilista;
– PERA ALESSANDRO, classe 1930, di professione tipografo e fratello minore di Luigi figura storica e già presidente del nostro sodalizio scomparso nel 2002.
E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo questo preludio alla S. Messa che sarà officiata da don Alberto Agnesina, con una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2019
È una consuetudine della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna il ritrovarsi in questo giorno e in questo luogo a perpetuare il ricordo di un lontano 1877 quando 85 soci, con un senso del futuro davvero straordinario, diedero vita a questo sodalizio che da sempre pone le sue basi sui valori della solidarietà e del mutualismo e che nello scorrere di questi 140 anni non ha mai rinnegato neppure in periodi storici difficili quando non era così semplice e scontato proclamarli. Anche oggi gli atti di solidarietà, di accoglienza e di mutuo soccorso sono messi fortemente in discussione soprattutto quando sembra che possano intaccare i nostri interessi personali, le nostre proprietà, i nostri usi e costumi e tutto questo solo perché i nostri orizzonti culturali e sociali sono sempre troppo limitati e meschini: solidarietà, accoglienza e mutuo soccorso sono invece linfa vitale perché il genere umano possa crescere verso un futuro di fratellanza, di pace e, si usa oggi dire, davvero sostenibile.
E i nostri vecchi nel dar vita ad una Società Operaia l’avevano già intuito!
Questo nostro anno sociale 2019 ha visto lievitare il numero dei soci fino a raggiungere le 230 unità, quota che mai era stata neppure sfiorata e tra questi non pochi hanno scelto di rientrare tra i “soci sostenitori” : il Consiglio Direttivo ritiene che ciò dipenda certamente dalla bontà delle attività sociali proposte ma anche e soprattutto dalla scelta di collaborazione mutualista tra le Società Operaie del nostro territorio (Suna, Fondotoce, Cavandone, Intra, Trobaso e Santino) che insieme sono riuscite a proporre grande cose in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Verbania, il Comitato di Circoscrizione Verbania Ovest, la Fondazione Regionale delle Società di Mutuo Soccorso e quest’anno anche alla Fondazione Comunitaria del VCO.
Ma è legittimo anche credere che se molti sunesi hanno deciso di aderire alla SOMS lo abbiano fatto per dare un segnale forte che il Mutuo Soccorso non è un valore superato e obsoleto del quale la cittadinanza tutta possa farne a meno.
Sabato 23 novembre alle ore 17.00, in una serata dedicata aperta ai Soci e alla Cittadinanza, verranno presentate le “cravatte” delle bandiere storiche del nostro sodalizio con i loghi “Società di Mutuo Soccorso fra gli Operai di Suna” e “Unione Scalpellini della SOMS di Suna” abilmente restituite all’originario splendore dal Laboratorio di Restauro Tessili Antichi delle Suore Benedettine dell’Isola di San Giulio con il cospicuo e determinante contributo della Fondazione Comunitaria del VCO.
Questo restauro, fortemente voluto dal Presidente e dal Consiglio Direttivo del nostro sodalizio, è stato un atto molto impegnativo anche dal punto di vista finanziario ma assolutamente dovuto in quanto i segni della memoria storica di un sodalizio vanno adeguatamente conservati e dati integri in eredità alla future generazioni perché ne sappiano fare un vanto perenne.
E questo sarà il compito primario del nuovo Consiglio Direttivo che verrà eletto sabato 7 dicembre, in occasione della ormai tradizionale Festa degli Auguri, che avrà il compito di guidare il nostro sodalizio nel prossimo triennio.
Ed è in questo spirito che ricordiamo chi ci hanno lasciato negli ultimi dodici mesi:
– BROGGINI ERNESTO, classe 1958, che ci ha lasciato il mese scorso, dopo anni di malattia e sofferenza affrontate con vero spirito di uomo di fede; è stato impiegato amministrativo e gestionale nel VCO Trasporti. Lo ricordiamo particolarmente per la sua attività musicale di apprezzato organista nella chiesa di Madonna di Campagna e in tutto il circondario nonché maestro di cori liturgici.
– BONATI FRANCESCO, classe 1940, impiegato nel laboratorio RICETEX della Montefibre.
E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo questo preludio alla S. Messa con una fraterna “stretta di mano”.
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1 Novembre 2020
Ci ritroviamo qui, davanti alla sede del nostro Sodalizio piuttosto che al Camposanto di Suna come abitualmente è avvenuto negli ultimi sessant’anni, più che perché le Ordinanze Ministeriali e le Disposizione degli Organi Superiori della Sanità ci obbligano a farlo come difesa dalla pandemia in corso, perché sono il buonsenso, la prudenza e l’attenta prevenzione che ci aiuteranno ad uscirne al più presto piuttosto che l’ostentazione di atteggiamenti immaturi, arroganti o addirittura negazionisti che, ne siamo convinti, non risolveranno la difficile situazione mondiale.
La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna, nei suoi 140 anni e più di vita, ha attraversato periodi storici in cui ha vissuto terribili esperienze che l’hanno profondamente segnata e che hanno fatto vacillare anche la sua sopravvivenza: certamente i due conflitti mondiali nei quali il nostro Sodalizio si è distinto nell’aiuto delle “vedove di guerra” dei nostri soci e dei loro figli ma anche le epidemie che si sono succedute nel XX secolo, dalla “spagnola” tra il 1918 e il’20 (che ha fatto mezzo milioni di morti in Italia) alla “asiatica” di fine anni ’50 (con 30000 morti) e alla “Hong Kong” di fine anni ’60 (20000 morti).
Sempre però ha saputo risollevarsi prendendo in qualche modo forza proprio dal mutuo soccorso che in quelle occasioni è state il cardine della ripartenza.
Quest’anno abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo la pandemia del “Coronavirus” che dunque non si pone come una novità assoluta ma è solo la “storia” che ritorna e si ripropone ed è proprio dalla “storia” che dobbiamo trarre l’esperienza per andare avanti!
Oggi siamo qui a ricordare i soci della SOMS di Suna che ci hanno lasciato negli ultimi 12 mesi che quest’anno sono tanti come non mai: sono proprio loro che ci spronano a non desistere di riproporre gli ideali su cui i soci fondatori hanno edificato il nostro sodalizio.
In questo anno in cui una donna, per la prima volta, la Dott.ssa Angelica Sassi, è stata eletta a presiedere il nostro sodalizio, purtroppo, seppur giustamente per ragioni di sicurezza sanitaria, tutte le attività sociali programmate sono state sospese o posticipate e solo a metà ottobre sono timidamente riprese con la conferenza del cardiologo sunese Dott. Giammario Spadacini sul tema della “prevenzione cardiovascolare” ed oggi con questo momento di ricordo, che rimarranno comunque la testimonianza concreta che la “solidarietà” è più solida, più forte e più duratura di qualsiasi effimero “virus” si chiami esso “Covid 19” piuttosto che “indifferenza” , “egoismo” , “razzismo” o qualsiasi altra cosa che ci costringerebbe a vivere per sempre nella sfera dell’individualismo, dell’egoismo e dell’isolamento.
In questa certezza ricordiamo:
– PARACHINI MARCO, classe 1961, per tanti anni Assessore e apprezzato Consigliere Comunale nonché più volte candidato Sindaco di Verbania e molto vicino alla Cooperativa Casa del Popolo di Suna e al nostro Sodalizio: ci ha lasciato il 19 novembre 2019;
– GALLI ANTONIO, classe 1927, di professione operaio;
– OSSOLA ALDO, classe 1938, aveva prestato servizio come geometra presso il Comune di Verbania;
– CASTELLANO LEONARDO, classe 1938, ci ha lasciato il 10 gennaio di quest’anno; fino all’ultimo apprezzato membro del Consiglio Direttivo del nostro Sodalizio era stato Direttore della Cartiera di Crusinallo;
– SONCIN LUIGI, classe 1939, di professione operaio;
– BAGNATI RENATO, classe 1940, di professione operaio;
– PIZZORNI AUGUSTO GIANNI, classe 1929, era stato Capo Laboratorio Ricerche della Montefibre ma ancora parte attiva della vita di Verbania e, in particolare, al Comitato Sassonia di Intra ma anche legato al nostro sodalizio; ci ha lasciato il 25 marzo di quest’anno;
– RATTAZZI PIERA ved. GIROLDINI, classe 1924, madre di Luigi, membro del Consiglio di Amministrazione del nostro sodalizio, è stata negoziante di libri; molto vicina al alla SOMS in occasione delle celebrazioni del 120° anniversario di fondazione con finanziamento privato ha fatto restaurare il “fiocco” del nostro vessillo sociale; ci ha lasciato il 19 maggio.
BORGNA ROSETTA ved. RACHELLI, classe 1925, era la socia più anziana del nostro sodalizio del quale è stata anche riservata ma convinta benefattrice;
– SPINELLO LUIGI, classe 1941, di professione barbiere, è “andato avanti” (come eufemisticamente dicono gli alpini come lui) il 27 giugno 2020; lo ricordiamo per la sua fresca simpatia sia come socio del nostro sodalizio che come valido corista nel Coro Valgrande;
Vogliamo anche ricordare un amico della Cooperativa Casa del Popolo di Suna ma anche vicino alla Società Operaia: PREATONI GIOVANNI, classe 1937, di professione bancario, negli anni passati socio del nostro sodalizio e cassiere del Comitato del Carnevale Sunese.
E nello spirito del nostro sodalizio, concludiamo con il gesto, che per quest’anno sostituirà la tradizionale “stretta di mano”, di appoggiare la nostra mano destra al petto, che significherà che tutti noi siamo convinti che la Solidarietà ed il Mutuo Soccorso richiedono un forte, grande e generoso cuore.