Il Futuro della SOMS

Gli spunti di riflessione regalatici dal nostro Segretario prof. Fabrizio Broggi

Premessa

Mi sembra che ogni possibile riflessione sul futuro della nostra Società Operaia  non possa non considerare che la SOMS, per sua costituzione,  è un sodalizio che pone la sua essenza nel Mutuo Soccorso cioè nell’Aiuto tra soci  e nella Solidarietà reciproca e dunque l’obiettivo primario è quello del benessere dei suoi soci.

Non è dunque una pro-loco, né una ONLUS , né un’associazione benefica verso gli altri in genere!

E’ una visione, forse, un po’ fuori dai tempi ma questo è lo spirito voluto dai soci fondatori e probabilmente teorizzato proprio da quel Giuseppe Garibaldi (figura  eroica ma anche po’ avventuriera … ) che la storia colloca come acceso sostenitore  delle Società Operaie stesse: un po’ – mi si permetta il paragone certo azzardato – il Grillo dei 5stelle che, per la verità, riconosce Casaleggio come mente intellettuale e “guru” del movimento  ( … chissà mai a chi si rifaceva Garibaldi  nelle sue imprese ? Qualcuno degli amici che mi legge, certamente più storico di me, potrebbe suggerirne il nome …).

Di certo il “Mutuo soccorso”  non esclude la solidarietà verso terzi o la beneficienza in genere tuttavia se dovesse venir meno la primitiva finalità non avrebbe senso l’esistenza stessa del Sodalizio.

Immaginiamo per un attimo che una ipotetica associazione denominata “Locomotive a vapore: ieri, oggi  e domani”  fondata a suo tempo da macchinisti in pensione e simpatizzanti decida di occuparsi solo dello sviluppo dei treni a lievitazione magnetica in quanto ormai nessuno dei suoi  affiliati evidenzia più interessi  per le vecchie Ciuff  Ciuff  : sarebbe davvero curioso che non si sentisse l’esigenza di variare almeno la denominazione di quella associazione!

Ovviamente non è solo una questione di termini. Occorre chiederci: In che cosa consiste oggi il Mutuo Soccorso?

  • Se oggi, tra i soci, è venuta meno la necessità del Mutuo Soccorso allora è inutile prolungare l’agonia di un sodalizio come il nostro …
  • Se invece esistono nuove prospettive e nuovi ambiti nei quali ha senso parlare di Mutuo Soccorso allora occorre ri-orientare il sodalizio in quelle direzioni.

Obiettivo preliminare sarà dunque quello di ricercare il motivo forte o i motivi forti  che possano continuare a dare senso alla vita della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Suna.

Dato per scontato che il Mutuo Soccorso non possa ridursi solamente “alla elargizione di un contributo monetario al socio bisognoso” ma che debba essere inteso, in senso lato, come “la personale disponibilità di mettere a favore dei soci il proprio tempo, le proprie competenze, la propria professionalità, la propria solidarietà, il proprio aiuto per crescere insieme e superare le momentanee difficoltà delle vita”  credo che possa essere utile l’individuazione di  possibili ambiti del mutuo soccorso in questo terzo millennio, precisando fin da subito che quelli che seguono sono da intendersi semplici contributi per stimolare la ricerca e la riflessione e che anche le esemplificazioni proposte devono intendersi come ” stimoli poco pensati”  che abbisognano del contributo di tutti affinché possano diventare proposte concrete, fattibili e adeguate alla nostra situazione.

C’è un tempo per seminare ed un tempo per mietere”: questo è solo il primo momento.

 

I possibili ambiti del Mutuo Soccorso e dell’Istruzione

Tenendo presente che alcuni di questi li abbiamo già affrontati  negli ultimi anni , con quelli che seguono, se condivisi,  potrebbero costituire lo sviluppo pluriennale (impensabile realizzarli tutto di un botto .. ) delle attività del nostro sodalizio cioè la veste che lo proietterà verso il 140esimo e oltre !

  • La qualità della vita: che si declina nella capacità di imparare a gestire nel migliore dei modi e in sicurezza:
  • La propria salute: ne è un esempio lo sforzo che il nostro sodalizio ha espresso in questi ultimi tre anni nella direzione dell’informazione sanitaria con le conferenze a tema proposte ai soci, simpatizzanti e cittadinanza in genere;
  • Lo stare bene insieme: i momenti conviviali ( pranzi sociali ma anche feste sociali come la campestre al parco Bertarelli degli anni sessanta e settanta) sono segni tangibili di questo obiettivo;
  • Il proprio tempo libero:  ai nostri soci ciò non manca … ma tante volte è tempo perduto … Anche la riproposta di pomeriggi con attività ricreative o di visione di reportage fotografici di gite condotta da amici del quartiere può contribuire a migliorare la propria qualità della vita.
  • La crescita personale: che si declina nella capacità di imparare a gestire nel migliore dei modi e in sicurezza:
  • La propria cultura: l’impegno del sodalizio sia a proporre in loco (quando possibile) degli incontri di approfondimento di temi di interesse e di rappresentazioni artistiche teatrali, musicali ed altro, sia nell’organizzare visite e gite sociali di valore storico e culturale, è certamente un obiettivo cardine del Mutuo Soccorso;
  • L’istruzione continua: la tradizionale  missione di istruzione dei soci che la nostra SOMS aveva negli anni sessanta  (il corso di Francese del prof. Barberis ad esempio)  non è terminata con l’avvento dell’obbligo scolastico; nuove esigenze in questo millennio:  ne è un esempio   la proposta del corso “L’evoluzione del nostro linguaggio”  che si vorrebbe proporre già in questo 2016 con quattro incontri:
  • I termini inglesi ormai di uso quotidiano;
  • I francesismi
  • I neologismi
  • I termini rubati all’informatica
  • I propri diritti: poter usufruire di un aiuto per sapere cosa fare o a chi rivolgersi quanto il socio vede calpestati i propri sacrosanti diritti;
  • Il progresso tecnologico: l’utilizzo corretto dei mezzi di informazione e comunicazione (internet, skype, you tube, SMS, email … ) per molti è una vera emergenza e trovare qualcuno che li spiega con semplicità significa vero Mutuo soccorso;
  • I propri risparmi: In questi momenti di panico per la crisi di molto istituti di Credito, la voce disinteressata di un esperto potrebbe risultare molto gradita;
  • Le utenze domestiche: imparare a districarsi (e ad evitare le trappole e le truffe) nelle infinite offerte commerciali a cui giornalmente siamo oggetto, con qualcuno che disinteressatamente ti consiglia è certamente un altro aspetto del Mutuo soccorso;
  • La sicurezza personale e dei propri cari: non sempre chi ti propone “coperture” di ogni genere (assicurativo ma anche materiale … ) è spinto da interessi solo di solidarietà … discuterne insieme certamente aiuta nella scelta migliore
  • La solidarietà ed il reciproco aiuto: che si declina nella capacità di imparare a gestire nel migliore dei modi e in sicurezza:
  • L’aiuto ai soci più deboli: è il nucleo fondanti delle SOMS ed il sodalizio ancora oggi si muove in quella direzione ( vedi convenzione GAV e Croce Rossa ) a dimostrazione che il Mutuo Soccorso NON è inutile ai giorni nostri.
  • L’attenzione a chi ci vive accanto: Da anni diamo un contributo (per quel poco che possiamo fare) ad associazioni di volontariato in cui militano nostri iscritti (Voluntas Suna, Bimbi di Cernobyl): è un segno di come opera il Sodalizio aperto al Sociale di cui si fa accenno più avanti;
  • La valorizzazione delle diversità: basterebbe da solo a giustificare l’esistenza di un sodalizio! E credo che il nostro Consiglio Direttivo non abbia certo preclusioni in tal senso e continui a operare su questa strada. Le diversità sono però molteplici e certamente in altri ambiti è possibile ancora muoversi per una vera inclusione.
  • L’accoglienza: la domanda a cui occorre dare risposte è: Cosa posso fare io, piccolo uomo, per accogliere chi fugge in cerca di una vita migliore? “ Magari nel ricordo di un tempo in cui noi stessi emigravamo e siamo stati accolti!
  • L’evoluzione del gruppo sociale
  • Nel segno della tradizione ma verso il futuro piuttosto che il passato. Il possibile “motto” del prossimo 14esimo potrebbe essere: “Il domani ha il DNA di ieri!”

 

Uno scenario diverso per il nuovo corso della nostra Società Operaia

Si tratta dunque di ampliare gli orizzonti del nostro sodalizio senza, come ho già detto, disattendere le sue finalità primarie  tutt’ora  presenti  nello Statuto sociale.

Il passaggio da sodalizio ermetico (insieme di soci che si aiutano reciprocamente stando all’interno di una sfera che non comunica con l’esterno)  a  sodalizio aperto al sociale (insieme di soci che condividono la loro solidarietà con coloro che vivono nello stesso territorio) potrebbe non significare l’abbandono dei valori fondamentali in cui credevano i soci fondatori della SOMS Sunese a patto che venga riconosciuta e salvaguardata l’identità  stessa del sodalizio: è una questione di scenario in cui opererà la Società Operaia.

Permettetemi di rifarmi (anche se il nostro è – e deve restare- un Sodalizio laico ma non per questo deve aborrire l’etica cristiana)  a mio avviso, la più bella definizione delle prime comunità cristiane che si legge negli Atti degli Apostoli  che diceva:  “La gente riconosceva i discepoli del Cristo … da quanto si amavano … “

E se la gente lo vedeva era perché i discepoli  vivevano in mezzo agli altri pur non perdendo la propria identità!

La Società Operaia può dunque vivere il proprio Mutuo Soccorso, negli ambiti sopra descritti, in mezzo agli altri,  NON per auto incensarsi,  non per fare proseliti, non per dimostrare che non è ancora defunta, ma perché il virus  di quel  pericoloso  morbo che si chiama Solidarietà possa intaccare le inaridite coscienze di questo III millennio e, come recita il nostro motto (… originale) che abbiamo riportato sulla tessere della nostra SOMS Forse l’indifferenza non sparirà mai dal mondo, di certo la solidarietà non cesserà mai”,

chi ci vive accanto possa davvero riconoscerci dicendo: “Anch’io vorrei vivere in un mondo solidale come loro … “.

Le mie riflessioni  sono scivolate in una orazione (e potrebbe anche essere il testo di quella che leggerò a novembre) e per me, che di natura non sono troppo un idealista, costituisce una sorta di novità … e per questo concluderò questo scritto con delle proposte concrete per la celebrazione del 140° di fondazione.

Tuttavia mi sembrava necessario, prima di dire “ … avanti, cosa facciamo per questo centoquarantesimo …” pensare se avesse un senso celebrarlo … senza rischiare di chiudere baracca e burattini l’anno dopo!

Ovviamente sarebbe perlomeno stupefacente  che quattro appunti (forse di buon senso  ma certamente affrettati) possano aver fugato dubbi decennali sul senso di un sodalizio datato come il nostro (in un mondo di accelerazione tale che le idee innovative dello scorso anno diventano quest’anno archeologia  culturale!)

Vi prego di leggerli molto criticamente per metterne in luce le pecche che certamente nascondono.

Se lo riterremo utile e proficuo potremo poi dedicarci un po’ di tempo per discuterne insieme in un incontro, magari, un po’ meno tecnico e frettoloso di quelli del Consiglio Direttivo di questi ultimi anni (che possa, perché no,  terminare in un momento conviviale … che, speriamo, non sia un’ultima cena!)

Nello spirito del nostro sodalizio, a tutti una fraterna stretta di mano

Fabrizio Broggi